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Mercato Italia
Brusca frenata delle vendite dopo il boom di agosto




Il mercato italiano dell'auto subisce un tracollo a settembre, con le immatricolazioni in calo del 25,37%, pari a 124.976 unità. Le performance negative sono da addebitare all'effetto Wltp, lo standard di omologazione entrato in vigore il 1° settembre, che ha spinto gli automobilisti ad anticipare gli acquisti nel mese di agosto per sfruttare le promozioni varate da concessionarie e case automobilistiche per smaltire gli stock di veicoli non adeguati alla nuova normativa. La forte contrazione ha così spinto di nuovo in territorio negativo il cumulato annuo. Tra gennaio e settembre sono state immatricolate 1.491.261 autovetture, con un calo del 2,81% rispetto al pari periodo del 2017.

Calo per FCA. Il gruppo FCA registra una flessione del 40,04% con 28.424 immatricolazioni. Il calo è da attribuire innanzitutto all'Alfa Romeo e al suo -63,02% (1.605 immatricolazioni). La Fiat perde, invece, il 43,18% (18.724) e la Lancia il 27,74% (3.365), mentre la Jeep limita le perdite al 14,66% e la Maserati è l'unica in positivo, con un incremento del 19%.

Anche il gruppo Volkswagen in negativo. Il gruppo Volkswagen si conferma la terza forza del mercato nel nostro Paese, ma non evita il crollo settembrino anche alla luce della decisione di rallentare i ritmi produttivi per i ritardi nell'adeguamento alle nuove norme Wltp. Le immatricolazioni, pari a 15.701 esemplari, scendono di ben il 34,29% con tutti i marchi in flessione, a parte la Lamborghini. Il brand Volkswagen registra un -29,73% con 9.713 vetture immatricolate, la Skoda -8,2% (1.891 registrazioni) e la Seat -39,04% (887). L'Audi, con 3.200 vetture, subisce un calo del 51,17%, mentre il marchio del Toro sale del 66,67% anche se con volumi decisamente contenuti (10 unità), per effetto dell'avvio, a partire da luglio, delle consegne della Suv Urus.

Daimler e BMW arginano le perdite. Tra gli altri grandi produttori tedeschi non si arresta il calo di Daimler e BMW, seppur con tassi inferiori a quelli del mercato. Il gruppo di Stoccarda, con 7.113 auto immatricolate, registra una contrazione del 12,3%, in particolare per il -15,69% della Mercedes (5.178 registrazioni), mentre la Smart risulta in calo del 17,38% (1.935 unità). Il concorrente bavarese vede 6.565 veicoli registrati, il 20,99% in meno rispetto allo stesso mese del 2017, con il marchio omonimo in calo del 15,69% (4.829 immatricolazioni) e la Mini del 32,74% (1.736 unità).

PSA e Ford si salvano, in caduta libera Renault. Il gruppo PSA consolida la propria posizione di seconda forza del mercato, grazie sempre al contributo della Opel. I transalpini registrano un calo contenuto al 12,04% con 20.199 unità registrate. Tra le varie marche, la DS perde il 18,66%, la Citroën il 15,46%, la Opel il 15,08% e la Peugeot appena il 6,41%. Andamento decisamente negativo per la Renault, che, dopo il boom di agosto (+76,17%), immatricola 7.989 veicoli e subisce un crollo del 45,04% con la Dacia in perdita del 34,06% e il brand omonimo in contrazione del 48,57%. La Ford mette a segno un risultato relativamente positivo rispetto al mercato, con 9.125 registrazioni e un segno meno del 9,64%.

Asiatici in crescita, guida Toyota. La sfilza di segni meno è comunque interrotta anche da qualche eccezione. È il caso del gruppo Toyota: con 7.858 immatricolazioni, guadagna il 4,68% con il marchio omonimo, in crescita del 5,21%, mentre la Lexus è in discesa del 2,5%. Tra gli altri produttori giapponesi, la Nissan lascia sul terreno il 39,11% (4.061 immatricolazioni), la Suzuki il 10,9% e la Honda il 24,91%. La Mazda cresce, invece, dell'1,08%, la Mitsubishi del 130,57%, la Subaru del 19,2%. Rimanendo in Asia, la coreana Hyundai perde il 15,71% mentre la consociata Kia guadagna l'11,19%. Salgono anche la SsangYong (+62,69%) e la proprietaria Mahindra (+320,83%).

Bene anche Volvo, male Porsche. Nel segmento premium, Volvo e Jaguar Land Rover registrano risultati positivi. Il marchio svedese vede le immatricolazioni crescere del 38,9% a 1.921 unità, mentre il gruppo britannico riscontra un miglioramento del 4,2% con 1.887 unità, di cui 866 del marchio Jaguar (+180,26%) e 1.021 Land Rover (-32,02%). La Porsche subisce una contrazione del 69,84% con 136 immatricolazioni e la Tesla sale del 15,38% con 60 modelli immatricolati.

La Panda torna in vetta. Dopo lo storico sorpasso subito ad agosto dalla Renault Clio, la Panda riconquista la vetta della classifica dei modelli più popolari, con 9.798 immatricolazioni. Al secondo posto, ma a grande distanza, si piazza la Toyota Auris con 3.463 unità e al terzo la Lancia Ypsilon con 3.365. Seguono, nell'ordine la Volkswagen T-Roc con 3.290, la Fiat 500 con 2.801, la Ford EcoSport con 2.596, la Jeep Renegade con 2.550, la Citroën C3 con 2.510 e la Ford Fiesta con 2.502. Chiude la top ten, con 2.459 esemplari immatricolati, la Peugeot 208.

Crolla il diesel, boom per le ibride. Sul fronte delle alimentazioni, il mese di settembre mostra un tracollo per i diesel. Dopo la crescita del 6,2% di agosto, le auto a gasolio subiscono una contrazione del 38,3%, scendendo, per la prima volta dopo anni al di sotto del 50% del mercato e attestandosi al 47,9%. Calano anche le auto a benzina (-6,3%), le Gpl (-24,2%) e quelle a metano (-62,7%). Prosegue, invece, il trend positivo delle alimentazioni alternative. Le auto ibride, con un aumento del 28,2% salgono al 6,1% del mercato, mentre le elettriche crescono del 168,7%, arrivando a rappresentare lo 0,4%.

I privati meglio delle società. In termini di canali di vendita sono i privati ad arginare le perdite a settembre, con una flessione delle immatricolazioni del 16,3%. Le società calano, invece, del 34,5% mentre il noleggio subisce una flessione del 38%.

Cala l'usato, ma meno del nuovo. Anche il mercato dell'usato mostra dati negativi, ma decisamente migliori rispetto al nuovo. I trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture (i passaggi temporanei a nome dei commercianti, in attesa della rivendita ai clienti), scendono del 7,9%, attestandosi a 339.354 unità. Anche i primi nove mesi dell'anno si chiudono in contrazione: sono stati 3.291.928 i passaggi di proprietà, il 3,5% in meno rispetto allo stesso periodo del 2017.

Il commento del Csp e dell'Unrae. Il Centro Studi Promotor sottolinea che "l’andamento dell’estate 2018 è dovuto all’esigenza delle case automobilistiche di smaltire entro agosto le giacenze di vetture non omologate Euro 6c o Euro 6d anche in relazione all’introduzione, dal 1° settembre, della norma Wltp. Questa esigenza ha spinto molti costruttori a forzare le vendite con sconti e promozioni per smaltire gli stock. La pressione sulla domanda di luglio e agosto ha avuto ovviamente effetti positivi sulle immatricolazioni, ma ha avuto anche una ripercussione negativa su settembre, che ha chiuso in calo. Per valutare correttamente i risultati dell’estate anomala che ci siamo appena lasciati alle spalle è dunque opportuno fare riferimento, più che ai dati dei singoli mesi, a quelli del terzo trimestre, che accusa un calo del 7% sullo stesso trimestre del 2017". L'Unrae pone, invece, l'accento sui recenti blocchi alla circolazione delle vetture più inquinanti definendoli come un "segnale positivo" per il rinnovo del parco circolante, ma chiedendo "messaggi chiari e concreti, in questa fase di transizione verso motorizzazioni a impatto zero, ispirati al principio della neutralità tecnologica e, quindi, riferiti alla possibilità di sostituire i veicoli anziani con mezzi più moderni e innovativi, compresi i diesel Euro 6, considerati i virtuosi livelli di emissione raggiunti”.


Fonte: quattroruote.it







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