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Mercato italiano
Le immatricolazioni tornano a calare a maggio




Il mercato italiano dell'auto torna di nuovo a mostrare numeri negativi dopo il segnale di crescita lanciato ad aprile. Lo scorso mese, secondo i dati del ministero dei Trasporti, le immatricolazioni si sono attestate a 199.113 unità, con un calo del 2,78% rispetto allo stesso periodo del 2017. Maggio, peraltro coincide con una delle peggiori crisi politiche affrontate nel dopoguerra dall'Italia, ed è il terzo mese da inizio a anno a mostrare un andamento negativo. In questo scenario i primi cinque mesi si chiudono con 945.677 immatricolazioni e una flessione dello 0,34%.

La Jeep sostiene il gruppo FCA. Prosegue anche a maggio il calo delle immatricolazioni del gruppo FCA. Lo scorso mese sono stati 55.336 i veicoli registrati, l'8,22% in meno rispetto allo stesso periodo del 2017. A sostenere le performance sono sempre l'Alfa Romeo (+3,82%, pari a 4.782 immatricolazioni) e soprattutto la Jeep (+129,62%, con 9.885 unità) che ha fatto registrare il miglior tasso di crescita dell’intero mercato tra i marchi di maggior rilievo. Sul risultato complessivo del gruppo italo-statunitense hanno pesato i risultati negativi della Fiat (-22,81%, con 35.336 immatricolazioni), della Lancia (-4,29%, con 6.068 unità) e della Maserati (-17,91%, con 220 esemplari).

Cresce ancora il gruppo Volkswagen. Il gruppo Volkswagen si conferma la terza forza del mercato italiano, con un tasso di crescita a doppia cifra. Le immatricolazioni, pari a 29.019 esemplari, sono salite dell'11,92% con quasi tutti i marchi in territorio positivo. Il brand omonimo ha messo a segno un +19,98% con 17.911 registrazioni, la Skoda un +2,41% (2.463) e la Seat un +27,04% (2.147). L’Audi, con 6.481 vetture, riscontra invece un calo del 5,9%, mentre la Lamborghini subisce una flessione del 10,53% anche se con volumi decisamente contenuti (17 unità consegnate).

Nuove flessioni per Daimler e BMW. Tra gli altri grandi produttori tedeschi non si arresta il calo per la Daimler e la BMW. Il gruppo di Stoccarda registra una diminuzione del 7,19%, con 9.184 auto immatricolate e con la Mercedes-Benz in calo dell'8,11% (6.198 contratti), mentre la Smart risulta in contrazione del 5,21% (2.986). Il concorrente bavarese vede 7.248 veicoli immatricolati, il 9,91% in meno rispetto allo stesso mese del 2017, con un calo del marchio omonimo (-7,92% e 5.243 consegne) accentuata da quella della Mini (-14,72% e 2.005 unità).

Boom PSA, stabile Renault, male Ford. PSA consolida la propria posizione (al secondo posto) grazie ancora una volta al contributo della Opel. Il gruppo transalpino mette a segno una crescita del 50,93% con 28.885 unità registrate, di cui 10.096 del marchio tedesco. In contrazione risultano, invece, la Citroën con un -2,48% e 8.140 immatricolazioni e la Peugeot (-1,53% e 10.398). Bene la DS con un +8,66%, ma solo 251 veicoli venduti. Il gruppo Renault vede invece performance sostanzialmente stabili: a maggio cresce dello 0,84% con 21.434 unità, frutto di un calo del 7,57% subito dalla Dacia (6.289 auto), che annulla in pratica la crescita del 4,8% messa a segno dalla Renault (14.452). Andamento negativo per la Ford: 12.761 consegne e un segno meno del 7,99%.

Male tutti i grandi produttori asiatici. Tornano sulla strada della decrescita i grandi produttori asiatici. Il gruppo Toyota, con 8.926 immatricolazioni, perde l'1,79% in scia al -4,21% del marchio omonimo e al +69% della Lexus. La Nissan lascia invece sul terreno il 17,96% (5.234 immatricolazioni). Male anche la Honda (-6,19%). Al contrario mostrano un andamento positivo le Case giapponesi più piccole, quali Suzuki (+12,75%), Mazda (+1,51%), Mitsubishi (+27,61%) e Subaru (+6,6%). Rimanendo in Asia, chiudono in rosso la coreana Hyundai (-7,16%) e la consociata Kia (-1,28%).

Su le altre premium, crolla la Tesla. Nel segmento premium, Volvo e Jaguar Land Rover registrano risultati in netta controtendenza rispetto ai leader Mercedes-Benz e BMW. Il marchio svedese vede le immatricolazioni crescere del 28,35% a 1.675 unità e il gruppo britannico del 13,38% a 2.550 con il boom della Jaguar (+43,06%) e il buon andamento della Land Rover (+1,91%). Al contrario la Tesla cala del 27,03%, ma con soli 27 esemplari immatricolati.

Crolla il diesel. Sul fronte delle alimentazioni, il diesel continua a lanciare segnali di declino. Le motorizzazioni a gasolio, dopo la flessione del 9% di marzo e il 3,7% di aprile, crollano del 10,1% al 51,7% del mercato. In diminuzione anche il Gpl con un -3,5%, mentre le auto a benzina fanno registrare un aumento del 3,1% e quelle elettrificate crescono ancora a doppia cifra: le ibride del 12,3% e le elettriche di quasi il 300%.

Panda sempre leader. Nella classifica dei modelli più popolari è sempre in testa la Fiat Panda con 13.860 immatricolazioni. La Renault Clio, con 5.891 registrazioni, si conferma al secondo posto davanti alla Jeep Renegade, ferma a quota 5.101. Il quarto posto è occupato dalla Lancia Ypsilon (5.068 unità) seguita, nell'ordine, dalla Fiat 500L (4.761), dalla Volkswagen Polo (4.523), dalla new-entry Jeep Compass (4.493), dalla Fiat Tipo (4.411) e dalla Fiat 500X (4.358). Chiude la top ten la Volkswagen Golf, con 4.336 esemplari.

A maggio cresce solo il canale dei privati. Dopo il ritorno alla crescita di aprile, anche maggio si rivela positivo per il canale dei privati, l'unico, tra l'altro, a mostrare segnali di miglioramento seppur contenuti. Con 112.731 immatricolazioni, l'aumento è dello 0,6% con un peso sul mercato salito al 56,3%. In lieve flessione risulta il noleggio con un -1,9% frutto del -15,5% per il breve termine e del 4,7% per il lungo. In deciso calo, infine, le società, con un segno meno del 13,1%.

Torna a calare l'usato. Il mercato dell'usato ritorna infine sulla strada della contrazione evidenziata nei primi mesi dell'anno. I trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture (i passaggi temporanei a nome dei commercianti, in attesa della rivendita ai clienti), scendono del 2,2% attestandosi a 403.987 unità. I primi cinque mesi dell'anno si chiudono pertanto in calo: sono stati 2.014.128 i passaggi di proprietà, il 3,3% in meno rispetto allo stesso periodo del 2017.

Il commento dell’Unrae. "L'Unrae - afferma Michele Crisci, presidente dell’Unrae - attende fiduciosamente che sia presto operativo il Governo che si è appena insediato, perché la gestione della transizione verso la mobilità del futuro ha bisogno urgente di essere accompagnata e guidata e l’Unrae è pronta a svolgere il suo ruolo di stimolo e supporto alle Istituzioni. È quanto mai urgente un processo virtuoso che consenta all’Italia di raggiungere gli obiettivi fissati dalle normative europee, attraverso misure efficaci da un lato di svecchiamento e rinnovo del parco e dall’altro di realizzazione delle necessarie infrastrutture", prosegue Crisi, sottolineando che l'associazione "avvierà subito un piano di visite tra i principali comuni italiani con l’obiettivo di sensibilizzare i decisori locali e nazionali alla realizzazione di un’Agenda della transizione. Tale percorso, infatti, va accompagnato ed è necessaria una cabina di regia che possa tracciare un piano strutturato, fatto di obiettivi progressivi, sui quali noi abbiamo già le idee chiare, per guidare il Paese verso la mobilità del futuro. Interventi consapevoli ed evoluti hanno le potenzialità per condurre l’Italia verso uno scenario più moderno e innovativo, che nel 2030 potrebbe far raggiungere ai veicoli elettrici e ibridi una quota complessiva di circa il 50% del totale delle vendite”.


Fonte: quattroruote.it









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