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New look per le vetture dei carabinieri, arrivano le nuove Alfa Romeo Giulietta e sulle fiancate appare il numero unico 112

Si rinsalda la partnership tra il marchio milanese e l'Arma. Le nuove vetture sostituiscono le vecchie Bravo. Sono state consegnate le prime auto per le compagnie di Cles e Cavalese




TRENTO. Si rinsalda la partnership tra il marchio Alfa Romeo e l'Arma. Il nucleo operativo dei carabinieri si è assicurata una nuova vettura semiprotetta Giulietta che si aggiunge alle due Giulia Quadrifoglio recentemente consegnate.

Oggi alla sede del Comando Legione Trentino Alto Adige, il Generale di Brigata Massimo Mennitti ha consegnato a quello provinciale di Trento le prime due Giuliette, destinate rispettivamente alle compagnie di Cles e Cavalese, mentre nei prossimi giorni arriveranno altre macchine per rinnovare il parco auto delle Radiomobili in trentino.

Presenti alla consegna il Comandante del Reparto operativo del Comando provinciale di Trento, il tenente colonello Giovanni Cuccurullo, il Comandante della compagnia di Cles, il capitano Nunzio Stanco, e il vice comandante della compagnia di Cavalese, luogotenente Flavio Canale.

Da sempre Alfa ha creato specifiche versioni fuoriserie per le forniture agli enti di Stato, alcune delle quali oggi ormai rarissime come le storiche Giulia Super, le Alfetta e le Alfa 75 sono diventate oggetti di culto ricercatissimi nel mondo delle auto d’epoca.

In queste caso la Giulietta non sostituisce l’Alfa 159, ma questa fornitura è in sostituzione delle vecchie Bravo.

La specifica versione in configurazione RMB 'leggera', adotta la classica colorazione Blu Lord 438 per la carrozzeria e in bianco per il tetto, con specifica livrea adesiva rifrangente 3M che per la prima volta, come per il Renegade, introduce il tricolore per la realizzazione del numero 112.

La motorizzazione è il classico 1.956 cc. JTDM euro 6 da 150Cv con cambio a 6 marce, i cerchi sono in acciaio con borchie di plastica. Sul tetto due lampeggiatori a led di ultima generazione della Federal Signal, il faro brandeggiabile comandato elettronicamente dal telecomando posto sul cielo dell’abitacolo e la barra luminosa con pannello a messaggi variabili.

Sulla plancia il tablet del sistema di comunicazione Odino e la radio Marconi Ote VS 3000 con sistema di comunicazione Tetra di ultima generazione e con la classica cornetta tipica degli allestimenti per l’Arma. Sulla consolle centrale davanti al cambio trova posto una specifica plancetta con i pulsanti di azionamento dei lampeggiatori e della sirena bitonale, che funzionano sia in modo combinato che separato, e la commutazione che trasferisce il comando sirena al posto del clacson nel volante, per un pronto impiego del dispositivo in prossimità dei crocevia, nonché un sistema di amplificazione e di diffusione all’esterno dell’autovettura della voce degli operatori o di messaggi preregistrati mediante un o più altoparlanti.

Le portiere sono state modificate per ospitare i supporti del tonfa e della paletta e i sedili presentano i supporti in acciaio per l’alloggiamento dell’arma lunga beretta PM12 in attuale dotazione e di due torce.

Sul fondo dell’auto sono previsti dei robusti tappetini in gomma a protezione della moquette e il pavimento è dotato di sistema di drenaggio e di fori per lo scarico dell’acqua.

Nel vano di carico è presente ulteriore componentistica che serve a far funzionare l’apparato radio che si divide in una unità primaria e in un frontalino definito telecomando a disposizione dei militari sulla plancia, oltre all’estintore.

Le vetture del lotto di fornitura sono dotate nella parte anteriore di vetro antisfondamento e di divisorio interno tra le due zone dell’abitacolo, che rappresenta una specifica destinata esclusivamente al Nucleo radiomobile, in modo da dividere suddividere l’abitacolo in due vani, con sedile posteriore realizzato in un solo pezzo in materiale resistente rigido dotato di cuscini sganciabili resistenti e lavabili.


Fonte: ildolomiti.it

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