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Bertone 145 Sportut
Quella Suv Alfa Romeo arrivata 20 anni prima della Stelvio




Al Salone di Ginevra sarà presentata al pubblico europeo la Stelvio, la prima Suv dell'Alfa Romeo. In pochi ricorderanno che, esattamente 20 anni fa, la rassegna svizzera teneva a battesimo un'altra vettura con il Biscione sulla calandra che si potrebbe definire un'antesignana delle Suv. Era la 145 Sportut e portava la firma di Bertone. Nuccio Bertone se n'era andato pochi giorni prima dell'apertura del Salone (morì il 26 gennaio 1997) e quella fu l'ultima creatura di cui aveva seguito il progetto.

Il progetto 145 Sportut. A pochi giorni dalla sua scomparsa, dunque, la carrozzeria presentò a Ginevra questo prototipo dal nome curioso: la 145 Sportut (“tuttosport”, dal piemontese, a indicare la vocazione di mezzo per il tempo libero) era una sport utility mid-size con il marchio del Biscione. “A parte gli ultimi due mesi, quando le sue condizioni di salute si aggravarono", racconta Beppe Panicco, a lungo responsabile delle relazioni esterne dell’azienda, "Nuccio seguì di persona il progetto, al quale si cominciò a lavorare dalla primavera del 1996. Fu una sua idea: si chiedeva perché lasciare ai soli costruttori giapponesi (come la Toyota, che nel 1994 aveva lanciato la RAV4, ndr) la produzione delle Suv, che allora cominciavamo a riscuotere un buon successo anche in Europa”.

L’esplosione delle Suv. L’intuizione fu azzeccata, come dimostrano i fatti: nel settembre dello stesso anno sarebbe iniziata la commercializzazione della Mercedes ML, negli Usa e poi in Europa. Di fatto, fu la capostipite di una lunga serie di sport utility vehicle che oggi trovano spazio nei listini delle principali Case europee. Come - last but not least - l’Alfa Romeo Stelvio. Anticipata dalla concept Kamal del 2003 e, ancor prima, proprio dalla 145 Sportut.

L’amore di Nuccio per le Alfa. La scelta del Biscione per il prototipo dell’atelier piemontese fu quasi naturale. “Ci si chiedeva perché il Gruppo Fiat non proponesse un’interpretazione moderna delle tradizionali fuoristrada: in fondo, la Campagnola (la cui produzione cessò nel 1987, ndr) faceva parte della storia di Torino. Ci pensò Bertone, omaggiando il marchio di Arese: Nuccio è sempre stato innamorato dell'Alfa Romeo”.

Pronto alla produzione. Il veicolo era tutt’altro che una showcar. Le soluzioni adottate – il pianale dell'Alfa Romeo 145 e un motore 4 cilindri da 2 litri, il cambio manuale a 5 rapporti e la trazione integrale – tenevano conto di un eventuale seguito produttivo. Che non ci fu: “All’epoca il Gruppo Fiat attraversava un periodo molto difficile e il prototipo non venne considerato: troppo costoso, per una fascia di mercato all’epoca ancora ritenuta marginale”. Erroneamente, come il grande successo delle Suv ha poi dimostrato. E che il geniale Nuccio Bertone aveva profetizzato.








Fonte: quattroruote.it



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