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Giovinazzi scopre la Stelvio: "Sono anche io un alfista"

Il neo ferrarista a Balocco insieme a Marchionne per l'anteprima del Suv del Biscione: "Un grande orgoglio essere qui, ho questo marchio nel cuore: la mia auto è una Giulietta"






L'alfista, si sa, è un tipo umano. Tifoso, ammiratore, appassionato, son tutti termini che non rendono nemmeno l'idea. Troppo riduttivi. Tra gli alfisti trovi quelli capaci di comprarsi un modello futuro a scatola chiusa, senza prima averlo visto, nemmeno in fotografia. O quelli che su Instagram creano una pagina dedicata all'Alfa che verrà, nel caso specifico all'attesissimo Suv Stelvio. Alfisti e accaniti di social, a riprova che il genere è tutt'altro che in via di estinzione. Così che all'Alfa Romeo hanno pensato ad un esperimento. Hanno provato a mandare un invito, tramite la medesima pagina Instagram dedicata alla Stelvio: "Venite a Balocco a provarla". E se era ovvio che in molti non se lo sarebbero fatti ripetere, lo era meno che arrivassero più di cento risposte in meno di un'ora. Più migliaia di altre nei giorni successivi. E non era per nulla scontato quello che ha poi fatto Alfa Romeo: ovvero allestire per ieri una giornata di passerella per la Stelvio da dedicare a loro, a 160 alfisti social fortunati. Che si sono così gustati il loro oggetto dei desideri prima di tutto e di tutti, stampa specializzata compresa. Soprattutto prima della presentazione vera e propria, che sarà il 22 febbraio a St.Moritz.

Attesa — Quindi appuntamento in pista a Balocco. Di fianco al palco la consolle, con Saturnino a sparare musica a palla. A dar solennità all'evento anche Sergio Marchionne e Antonio Giovinazzi, l'a.d. Fca e presidente Ferrari col nuovo terzo pilota su cui tanto ha deciso di scommettere. Seduti uno vicino all'altro, all'indomani del fire up a Maranello, la prima accensione del motore della rossa 2017. Una specie di battesimo, con tutte le simbologie del caso. Ma di quello si parlerà il 24 febbraio, il gran giorno in cui la Ferrari verrà svelata. Ieri era la giornata della Stelvio. "E' bello vedere che c'è tanta attesa, per questo modello e per il marchio Alfa Romeo in generale", ha detto Marchionne. Che se mai ce ne fosse bisogno ha avuto direttamente su un circuito la conferma che la sua idea, tante volte espressa, di riportare il marchio del Biscione in Formula 1 troverebbe il suo pubblico entusiasta. Il patrimonio di passione e di affetto è ancora tutto lì, a 70 e passa stagioni dagli anni della gloria e a 32 anni dall'ultimo gran premio in F.1.

Emozionato — Cioè Adelaide 1985, piloti Riccardo Patrese e Eddie Cheever. Otto anni prima che nascesse Antonio Giovinazzi. Il quale, jeans, giacca d'ordinanza con il Cavallino, cravatta e cappello di lana rosso Ferrari, ha detto che in effetti no, lui non se la può ricordare l'Alfa in pista. Ma non c'è bisogno di averne vissuto la diretta per comprendere un mito nella sua grandezza. "Qui si respira la tradizione. E infatti sono orgogliosissimo di essere per la prima volta a Balocco". Il che ha fatto anche un certo effetto, visto che lì poco distante c'era Arturo Merzario, l'immancabile cappello da cowboy in testa, a controbattere: "Pensa che per me la prima volta a Balocco è stata 50 anni fa giusti giusti, era il 1967".

Alfista — "Non ero mai stato qui, ma sono anch'io un alfista", ha però puntualizzato Giovinazzi. "Nel senso che ho una Giulietta. Che quando ero ragazzino mio papà aveva la 159". E di sicuro lui avrà desiderato guidarla. Gentile, sorridentissimo, Antonio ha sorvolato. "L'Alfa è un mito, un grande marchio italiano, davvero mi emoziona molto essere qui". Un di più, in mesi in cui di emozioni sta facendo il pieno. "Per ora sto accumulando esperienza al simulatore, sfrutterò tutte le occasioni" dice. Con riferimento ai test, compresi quelli voluti da Pirelli per le gomme del 2018, forse anche a qualche libera del venerdì (con la Sauber?). "Si vedrà. Per adesso penso a godermi questo bel momento. Che non è da tutti".


Fonte: gazzetta.it

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