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PRODUZIONE: ALFA ROMEO, COSÌ LA GIULIA (E LO STELVIO) NASCONO A CASSINO

FCA apre le porte del rinnovato stabilimento di Cassino, dal 2015 identificato con il marchio Alfa Romeo. E' un impianto moderno, ripensato per la produzione di vetture premium...




FCA apre le porte del rinnovato stabilimento di Cassino, dal 2015 identificato con il marchio Alfa Romeo. Lo stabilimento è stato inaugurato nel 1972 e occupa una superficie di oltre 2.000.000 di metri quadrati di cui circa 400 000 coperti, dista circa 3 km da Cassino , in provincia di Frosinone.

Grazie a numerose innovazioni tecnologiche, culturali e di processo, oggi Cassino è uno stabilimento premium per la produzione delle nuove generazioni di Alfa Romeo, vedi Giulia e Stelvio.

Per raggiungere lievelli qualitativi più elevati, nessun dettaglio è stato trascurato sottolinea FCA. Dalle postazioni di linea, realizzate e disegnate da chi ci lavora, alla tecnologia rivoluzionaria, fino alla cura spasmodica per l’ambiente che ha come risultato tre zeri: zero emissioni, zero rifiuti, zero acqua.

Ma partiamo dall' inizio.
STORIA
L’ impianto vanta una lunga storia, fu costruito nel 1972 e nacque per produrre la Fiat 126 destinata ai maggiori mercati europei e distribuita dalla Fiat (il modello veniva prodotto anche all’estero e venduto in molti mercati emergenti). La 126 restò l’unico modello ad essere prodotto e l’assemblaggio dei vari componenti era in gran parte artigianale.

La piccola city car Fiat venne prodotta sino al '78, in seguito le linee di produzione vennero smantellate e trasferite negli stabilimenti FSM in Polonia, e a Cassino venne inaugurata la nuova linea dedicata alla Ritmo, la nuova compatta media della Fiat. Sempre nel 1978 parallelamente alla Fiat di Rivalta, venne installato il sofisticato sistema RoboGate della Comau, che consentiva un'elevata automazione all'interno del ciclo produttivo.

Nel 1983 si aggiunse anche la linea produttiva della Regata che affiancò quella della Ritmo: lo stabilimento così venne dedicato alla produzione di vetture a marchio Fiat medio grandi e raggiunge l’apice dell’efficienza sul campo nazionale.
Un profondo rinnovamento dello stabilimento e dei metodi produttivi avvenne nel 1988 con l’investimento di duemila miliardi di lire e l’introduzione della Fiat Tipo che adottava la carrozzeria completamente zincata. Seguirono la Tempra (in tre versioni: berlina, wagon e van denominata Marengo) che utilizzava motori, pianali, portiere, sospensioni e molti altri componenti della Tipo.
Negli anni 90 fu poi la volta di modelli come la Bravo e Brava e la Marea. Agli inizi del nuovo millennio, Cassino vive un ammodernamento con l’ arrivo della Stilo e del sistema Open Gate che sostituisce il precedente Robogate.
Dal 2007 la Stilo è sostituita dalla Bravo e due anni prima era iniziato l’ assemblaggio della Croma. Il resto è storia recente con la Lancia Delta, uscita di produzione nel 2014 e l’ Alfa Romeo Giulietta, basata sulla piattaforma FCA Compact.
Da giugno 2016 è stata avviata la produzione dell’ Alfa Romeo Giulia e tra brevissimo quella dello Stelvio, il nuovo Crossover.

SVOLTA
Questo 2016 è davvero l'anno della svolta per Cassino. La sua gestione è ispirata dal rispetto per l'ambiente e la sostenibilità sociale. Alla base di questo cambiamento vi è il Change Management, che ha trasformato Cassino in un “World Class Sustainable plant”.

Il Change management è stato ottenuto attraverso iniziative di formazione nella WCM Academy, nelle Aree Training e nelle Scuole di mestiere dove ogni dipendente ha potuto apprendere e poi mettere in pratica le procedure. Alfa Romeo mira a tutti gli effetti a diventare un brand Premium e questo coinvolge ed interessa tutti i processi industriali.

Dal punto di vista tecnico la fabbrica è stata dotata di impianti produttivi fortemente automatizzati, che garantiscono alla Giulia elevati standard qualitativi (di processo) e la ripetibilità dei risultati nel tempo. Per le persone è stato sviluppato un articolato programma di assessment al fine di mettere sempre la persona giusta al posto giusto.

Sono stati inoltre realizzati piani di formazione e di addestramento personalizzati, per migliorare il mestiere, il "saper fare" . Il risultato di questo percorso ha generato team di persone competenti, affiatati e motivati.
L'impianto è altamente automatizzato, come è testimoniato dal centinaio di robot Comau di ultima generazione (a polso cavo) capaci di effettuare oltre 500 punti di saldatura in pochissimi minuti.
L’ impiego di materiali ultra-leggeri quali fibra di carbonio, alluminio e composito di alluminio e materiale plastico richiede una maggiore competenza e impianti rinnovati. La lastratura, ad esempio , è il reparto più automatizzato dello stabilimento.

Qui lavorano oltre 1200 robot con nuove tecnologie di saldatura. Altrettanto moderno il reparto verniciatura. L’ impianto italiano è tra i primi stabilimenti al mondo ad adottare il Dry Scrubber Primer Booth. La vernice spruzzata in eccesso non è lavata via con l’acqua, come avviene negli impianti tradizionali, ma aspirata con un flusso d'aria e raccolta in speciali filtri di cartone, gli E-cube di Eisenmann.
I filtri usati, sono recuperati da società specializzate. Il risultato si traduce in minori scarti, meno energia impiegata e zero o niente acqua usata. Quella poca utilizzata è raccolta, depurata e riutilizzata.

L'unità Plastiche , dove vengono realizzati i materiali plastici e tutti i processi ( stampaggio, soffiaggio, verniciatura, termoformatura, schiumatura e assemblaggio) per la realizzazione di paraurti, console centrale , ma anche serbatoio e gusci plancia forniscono parti anche per gli altri stabilimenti FCA.










Fonte:automobilismo.it

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