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Dieselgate: ok alla class action contro la Volkswagen

La magistratura tedesca ha dato il via libera alla causa intentata da centinaia di azionisti della Volkswagen.




IL “CONTO” DEGLI AZIONISTI - Si è aperto un nuovo capitolo del cosiddetto Dieselgate. Il Tribunale di Braunschweig - competente per territorio per le questioni inerenti la Volkswagen - ha deciso di sottoporre a processo le richieste di danni avanzate da centinaia di azionisti Volkswagen che nella vicenda hanno perso molti soldi in seguito alla pesante svalutazione delle azioni del gruppo. Dell’esistenza delle cause si sapeva da tempo, ma non era scontato che i giudici considerassero ammissibile il ricorso collettivo alle vie legali . In Germania infatti il concetto di “class action” non è delineato chiaramente come nella legislazione americana.

MILIARDI IN BALLO - Il Tribunale tedesco ha dunque stabilito di sottoporre a processo una delle tante cause presentate e che la sentenza che scaturirà dal dibattimento dovrà servire come riferimento per tutte le numerose cause intentate al fine di ottenere un indennizzo per le perdite subite in borsa dal titolo Volkswagen in conseguenza dello scandalo. Si tratta di una serie di azioni legali che vedono protagonisti centinaia di azionisti, raggruppati a sua volta in una serie di cause collettive. In ballo ci sono 170 richieste di danni, per un controvalore di oltre 4 miliardi di euro.

DA SCEGLIERE IL CASO DA PROCESSARE - Secondo la normativa tedesca e in base a quanto deciso dal Tribunale, toccherà ora all’istanza superiore della magistratura decidere quale delle cause presentate dovrà essere dibattuta dinnanzi ai giudici e quindi diventare quella “pilota” per le altre. Va precisato che se le cause esistenti sono 170, gli azionisti interessati sono molti di più. Per esempio, lo studio legale dell’avvocato Andreas Tilp ha presentato una causa a nome di 277 azionisti, per una richiesta di danni di circa 3,2 miliardi di euro.

POSSIBILI PROSPETTIVE ANCORA PIÙ AMPIE - Il processo dovrebbe cominciare entro quest’anno e sicuramente influenzerà altri azionisti Volkswagen a proposito della decisione di adire o meno alle vie legali. Questo in particolare per quel che riguarda gli azionisti istituzionali. Nelle scorse settimane, il Land della Baviera (il cui fondo pensioni detiene un congruo pacchetto azionario della Volkswagen) aveva avviato anch’esso una causa con relativa richiesta di danni per 700 mila euro. La stessa cosa potrebbero fare altri Land tedeschi nella stessa situazione (Baden-Würtemberg e Assia; quest’ultimo avrebbe perso circa 3,9 milioni di euro). A quanto pare invece il Land della Bassa Sassonia, in cui ricade Wolfsburg, sede della Volkswagen, e grande azionista della casa automobilistica con rappresentanza nel consiglio di amministrazione, non ha intenzione di far ricorso alla magistratura. Del resto sarebbe come far causa contro sé stesso.

IL NOCCIOLO DELLA QUESTIONE - Al centro di tutte le azioni legali intentate c’è la stessa questione: l’accusa alla Volkswagen di aver omesso o ritardato le informazioni al mercato azionario circa gli sviluppi della vicenda dei dispositivi di trattamento delle emissioni. Secondo i facenti causa, il comportamento della società avrebbe portato alla traumatica diffusione delle notizie avvenuta nel settembre dello scorso anno, con conseguente crollo repentino delle azioni Volkswagen. La casa automobilistica dal canto suo respinge l’accusa, sostenendo di aver adempiuto sempre ai suoi obblighi di informazione del mercato azionario.


Fonte: alvolante.it

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